Dissuasori per gatti: guida completa

Introduzione

Dissuasori per gatti: i gatti, con il loro spirito indipendente e la naturale curiosità, possono rivelarsi ospiti indesiderati in giardini, orti, terrazzi o determinate aree domestiche. Sebbene molti li considerino animali affascinanti e affettuosi, la loro presenza non sempre è gradita, soprattutto quando iniziano a scavare tra le piante, a marcare il territorio o a disturbare la fauna locale. In questi contesti, l’uso dei dissuasori per gatti si è diffuso come soluzione pratica per tenere lontani i felini senza arrecare loro danni.

Quando si parla di dissuasori, si fa riferimento a un’ampia gamma di strumenti e strategie ideati per scoraggiare il gatto dall’avvicinarsi a certe aree. Questi dispositivi possono essere olfattivi, sonori (come gli ultrasuoni), o fisici (barriere meccaniche o superfici scomode), ognuno con vantaggi e limiti specifici.

La scelta del metodo giusto deve tenere conto di vari fattori: la sensibilità del gatto, il tipo di spazio da proteggere, la sicurezza dell’animale e il rispetto dell’ambiente circostante. È fondamentale, infatti, ricordare che qualsiasi intervento dovrebbe sempre tutelare il benessere animale, evitando stress inutili o possibili lesioni.

In questa guida approfondita analizzeremo le principali tipologie di dissuasori per gatti disponibili, spiegheremo come utilizzarli correttamente e illustreremo le migliori pratiche per ottenere risultati efficaci e duraturi. Attraverso un approccio integrato e responsabile, sarà possibile proteggere spazi e piante, mantenendo allo stesso tempo un rapporto rispettoso con i nostri amici felini.

Tipologie di Dissuasori per gatti

Esistono diverse tipologie di dissuasori per gatti, ciascuna progettata per agire su specifici sensi o abitudini dei felini. La scelta del dissuasore giusto dipende dall’ambiente, dalla gravità del problema e dalla personalità del gatto. Conoscere le varie opzioni è fondamentale per adottare un approccio realmente efficace e rispettoso.

Dissuasori olfattivi

I gatti possiedono un olfatto estremamente sviluppato, molto più sensibile di quello umano. Questa caratteristica li rende particolarmente suscettibili a determinati odori, che possono risultare sgraditi e spingerli a evitare certe aree.

I dissuasori olfattivi si presentano in diverse forme: spray, granuli o polveri. Tra i principi attivi più comuni troviamo oli essenziali (come citronella o eucalipto), aceto, agrumi e pepe nero. Esistono anche prodotti commerciali specifici, studiati per essere efficaci ma non tossici né irritanti per l’animale.

L’utilizzo dei dissuasori olfattivi è particolarmente indicato in spazi esterni, come aiuole e giardini, ma può essere utile anche su davanzali o balconi. Tuttavia, questi metodi richiedono un’applicazione regolare, specialmente dopo piogge o irrigazioni, poiché la loro efficacia tende a diminuire nel tempo.

Dissuasori ad ultrasuoni

I dissuasori ad ultrasuoni rappresentano una delle soluzioni tecnologicamente più avanzate. Funzionano emettendo suoni a frequenze molto alte, generalmente comprese tra 21 e 25 kHz, percepibili solo dagli animali.

Questi dispositivi vengono attivati dal movimento grazie a sensori integrati e hanno il vantaggio di coprire aree piuttosto ampie. Alcuni modelli sono alimentati a batteria o tramite energia solare, risultando così facili da installare e poco invasivi dal punto di vista estetico.

Nonostante la loro diffusione, va precisato che l’efficacia degli ultrasuoni può variare: alcuni gatti particolarmente determinati o anziani (con capacità uditive ridotte) potrebbero ignorare completamente il segnale. Inoltre, un uso eccessivo può causare stress o irritazione, motivo per cui è importante dosare correttamente la durata e la potenza dell’emissione.

Dissuasori meccanici

I dissuasori meccanici agiscono impedendo fisicamente al gatto di accedere a determinate aree o di sostare in luoghi indesiderati. Tra questi si annoverano i tappetini dotati di piccole punte in plastica flessibile, le reti anti-scavo, le barriere mobili o i moduli a forma di spine che si installano facilmente su ringhiere, muretti e superfici piane.

Questi sistemi non provocano dolore, ma risultano fastidiosi al contatto, inducendo l’animale a evitare il passaggio. Sono particolarmente indicati per aiuole, bordi di recinzioni o tetti dove il gatto potrebbe camminare o arrampicarsi.

È fondamentale scegliere prodotti certificati e di qualità, evitando soluzioni improvvisate o materiali taglienti che potrebbero ferire il gatto o altri animali. Inoltre, occorre controllare periodicamente la stabilità delle installazioni per assicurare la massima sicurezza.

Conclusione

Ogni tipologia di dissuasore presenta vantaggi specifici, ma nessun metodo può essere considerato valido in modo assoluto per tutti i gatti o le situazioni. La chiave per un risultato efficace e sostenibile risiede spesso nell’uso combinato di più soluzioni, adattandole al comportamento del singolo animale e al contesto ambientale.

Come scegliere i Dissuasori per gatti giusti

Scegliere il dissuasore per gatti più adatto non è un’operazione banale. Ogni ambiente presenta peculiarità, e ogni gatto ha un carattere unico che influenza la sua reazione agli stimoli. Valutare attentamente diversi fattori è indispensabile per ottenere un risultato efficace, senza compromettere il benessere dell’animale.

Analizzare il contesto

Il primo passo è capire dove e perché vogliamo allontanare il gatto. Le esigenze possono variare notevolmente:

  • Proteggere un orto o un’aiuola;
  • Evitare intrusioni su terrazzi o balconi;
  • Limitare l’accesso a determinate stanze o spazi interni;
  • Prevenire marcature territoriali su porte, muri o automobili.

Uno spazio aperto e ampio richiederà probabilmente l’uso di dissuasori ad ultrasuoni o di barriere fisiche, mentre un balcone o un piccolo giardino potrebbe essere gestito più facilmente con prodotti olfattivi o reti anti-scavo.

Considerare la sicurezza e il benessere

Il benessere animale deve sempre essere una priorità. Qualsiasi dispositivo utilizzato deve essere sicuro, non invasivo e non provocare danni fisici o psicologici. È importante evitare soluzioni troppo aggressive o improvvisate che possano causare ferite o generare un livello di stress eccessivo.

Un buon dissuasore deve lavorare sulla prevenzione e sull’educazione indiretta, non sulla punizione. Se il gatto manifesta sintomi di forte stress (come aggressività, perdita di appetito, vocalizzazioni eccessive), è consigliabile sospendere l’uso del dispositivo e consultare un veterinario o un comportamentista.

Valutare la durata e la manutenzione

Alcuni dissuasori, come quelli olfattivi, richiedono riapplicazioni frequenti, soprattutto in esterno dove pioggia e vento riducono l’efficacia. Al contrario, le soluzioni meccaniche o elettroniche necessitano controlli periodici, ma offrono una copertura più duratura.

Anche i dispositivi ad ultrasuoni necessitano di monitoraggio: batterie da sostituire, sensori da pulire e talvolta regolazioni di frequenza per mantenere la massima efficienza.

Considerare la sensibilità individuale

Non tutti i gatti reagiscono allo stesso modo. Alcuni si mostrano indifferenti agli odori forti o agli ultrasuoni, mentre altri possono sviluppare una risposta immediata. Per questo motivo, spesso si raccomanda di iniziare con un approccio graduale, testando diversi metodi e osservando attentamente le reazioni.

In molti casi, una combinazione di più metodi risulta essere la strategia vincente: ad esempio, un deterrente olfattivo associato a una barriera fisica può aumentare notevolmente le probabilità di successo.

Conclusione

Scegliere il dissuasore giusto significa trovare un equilibrio tra efficacia, sicurezza e rispetto per l’animale. È un percorso che richiede osservazione e, in alcuni casi, una certa dose di pazienza. Adottando un approccio consapevole e flessibile, sarà possibile preservare gli spazi senza compromettere la salute e il comportamento del gatto.

Efficacia e limiti dei Dissuasori per gatti

Quando si parla di dissuasori per gatti, uno degli aspetti più discussi è l’efficacia reale di questi dispositivi. Nonostante i numerosi prodotti presenti sul mercato e le promesse commerciali, la risposta dei gatti può variare notevolmente da individuo a individuo. Analizzare con lucidità i limiti dei vari metodi è fondamentale per impostare strategie realistiche e durature.

Variabilità di risposta

Ogni gatto ha una personalità unica e un diverso livello di curiosità, coraggio e capacità di adattamento. Alcuni soggetti possono risultare molto sensibili a determinati odori o suoni, mentre altri potrebbero abituarsi in poco tempo, ignorando completamente il dissuasore.

Questa capacità di abituazione rappresenta uno dei principali ostacoli: un odore che inizialmente scoraggia, dopo ripetute esposizioni, può non avere più effetto. Lo stesso vale per gli ultrasuoni, che in alcuni casi perdono potere deterrente se il gatto capisce che non rappresentano una minaccia reale.

Effetti temporanei

Molti dissuasori, soprattutto quelli olfattivi, offrono un’efficacia temporanea. Gli agenti volatili tendono a dissiparsi velocemente, specialmente in ambienti esterni esposti a pioggia o vento. Per garantire una protezione continua, è necessaria una manutenzione costante, con applicazioni frequenti e controlli regolari.

Anche i dissuasori ad ultrasuoni possono perdere efficacia nel tempo, soprattutto se non vengono posizionati correttamente o se il gatto sviluppa una certa tolleranza.

Limitazioni logistiche e pratiche

In alcune situazioni, l’uso dei dissuasori può risultare poco pratico. Ad esempio, in aree molto ampie come grandi giardini o spazi agricoli, installare dispositivi su larga scala può diventare costoso e complesso. Analogamente, nei contesti condominiali, l’uso di dissuasori sonori potrebbe infastidire anche altri animali o disturbare la quiete dei vicini.

Inoltre, non sempre è possibile prevedere con precisione i percorsi scelti dai gatti, che spesso trovano vie alternative o punti d’accesso non considerati. Per questo motivo, è importante integrare sempre i dissuasori con misure complementari, come recinzioni o modifiche ambientali.

Importanza della combinazione dei metodi

Uno degli approcci più consigliati dai veterinari comportamentalisti è la strategia combinata. Usare più dissuasori contemporaneamente — ad esempio, un repellente olfattivo insieme a una barriera meccanica — aumenta significativamente la probabilità di successo.

Anche il comportamento del proprietario è determinante: rimuovere fonti di attrazione (cibo, lettiere accessibili, rifugi) e mantenere l’area pulita può potenziare notevolmente l’effetto dei dissuasori.

Conclusione

I dissuasori per gatti non sono soluzioni miracolose né definitive. Sono strumenti che, se usati correttamente e con continuità, possono aiutare a gestire le incursioni feline, ma richiedono pazienza, costanza e un approccio flessibile. La consapevolezza dei loro limiti è essenziale per evitare frustrazioni e per impostare una gestione etica e rispettosa del comportamento naturale del gatto.

I Dissuasori per gatti naturali “fai da te”

Molti proprietari o giardinieri scelgono di utilizzare dissuasori naturali “fai da te” per allontanare i gatti in modo semplice ed economico. Questa soluzione si basa sull’impiego di odori o barriere create con materiali di uso comune, evitando prodotti chimici o dispositivi elettronici.

Sebbene questi metodi possano risultare utili in alcuni casi, è importante ricordare che l’efficacia è spesso variabile e la durata limitata. Inoltre, non tutti gli odori sgraditi per i gatti sono innocui, per cui è necessario informarsi bene prima di procedere.

Odori sgraditi: i grandi alleati

I gatti, come molti altri animali, hanno un olfatto estremamente sviluppato, e alcuni odori risultano per loro particolarmente fastidiosi. Tra i più utilizzati in ambito domestico troviamo:

  • Agrumi: bucce di arancia, limone o lime possono essere posizionate nei vasi o lungo i bordi delle aiuole. Il loro odore pungente ha un discreto effetto deterrente, sebbene vada rinnovato frequentemente.
  • Aceto: spruzzato diluito con acqua, l’aceto ha un odore forte che molti gatti evitano. Tuttavia, va usato con cautela per non danneggiare le piante.
  • Pepe nero o peperoncino: polverizzato su alcune zone può scoraggiare l’avvicinamento. Tuttavia, bisogna prestare attenzione, poiché a contatto diretto con occhi e mucose può irritare gravemente.
  • Fondi di caffè: oltre a fertilizzare il terreno, i fondi di caffè possono infastidire i gatti grazie al loro odore intenso.

Piante repellenti

Un metodo naturale particolarmente interessante è la scelta di piante che emettono profumi sgraditi ai felini. Tra le più usate:

  • Ruta: nota per il suo odore acre.
  • Citronella: usata anche come repellente per insetti, è poco tollerata dai gatti.
  • Lavanda: sebbene amata da molte persone, non è gradita alla maggior parte dei gatti.
  • Rosmarino e timo limone: profumati per l’uomo, ma spesso evitati dai gatti.

Queste piante possono essere collocate strategicamente in aiuole o bordure per creare una sorta di “barriera verde”.

Soluzioni meccaniche casalinghe

Tra i metodi “fai da te” non mancano le soluzioni fisiche, come reti improvvisate, griglie leggere o stuoie con superfici scomode. Queste barriere possono scoraggiare l’ingresso in certe aree, ma devono essere sempre progettate in modo da non rappresentare un pericolo per l’animale.

Rischi e considerazioni etiche

Sebbene molti di questi rimedi siano considerati “naturali”, non sempre sono innocui. L’uso eccessivo di pepe o peperoncino, ad esempio, può causare forti irritazioni oculari e respiratorie.

Inoltre, creare un ambiente ostile in modo drastico può indurre stress o traumi nel gatto. In caso di dubbi, è sempre opportuno consultare un veterinario o un comportamentista felino, che possono suggerire soluzioni più delicate e rispettose.

Conclusione

I dissuasori naturali “fai da te” rappresentano un’opzione interessante e spesso economica, ma richiedono attenzione, costanza e consapevolezza. Se usati correttamente, possono diventare un valido supporto per limitare la presenza indesiderata dei gatti, preservando la loro sicurezza e il rispetto dell’ambiente.

Buone pratiche integrate

L’uso dei dissuasori per gatti, siano essi naturali, elettronici o meccanici, non dovrebbe mai essere considerato come una soluzione unica e isolata. Per ottenere risultati davvero efficaci e duraturi, è fondamentale adottare un approccio integrato, che combini diversi metodi e tenga conto del comportamento naturale del gatto.

Rimuovere le attrazioni

Una delle prime regole per scoraggiare i gatti dal frequentare determinate aree è eliminare ciò che li attira.

Spesso i gatti sono attratti da:

  • Resti di cibo o sacchi della spazzatura non chiusi;
  • Lettiera di altri animali, specialmente in giardini condivisi;
  • Terreni soffici e freschi, ideali per scavare o riposare;
  • Ripari o rifugi che offrono calore e sicurezza.

Mantenere l’area pulita e ordinata, sigillare i bidoni e ridurre i potenziali rifugi diminuisce in modo significativo la probabilità di visite indesiderate.

Offrire alternative

Se il gatto è di proprietà, oppure se è un visitatore abituale del quartiere, può essere utile offrire alternative accoglienti.

Installare un tiragraffi esterno, una cuccia in una zona meno critica o una piccola sabbiera può indurre il gatto a scegliere spazi designati, riducendo la necessità di esplorare aree sensibili.

Questa strategia è particolarmente efficace quando abbinata a ricompense positive (come snack o giochi) per incoraggiare il gatto a frequentare le zone “consentite”.

Utilizzare più metodi in combinazione

Un’azione combinata è spesso la più vincente. Ad esempio:

  • Spruzzare un repellente olfattivo in prossimità di una barriera fisica;
  • Installare un dissuasore ad ultrasuoni abbinato a piante sgradite;
  • Posizionare tappetini meccanici nei punti di accesso principali.

L’integrazione di metodi diversi aumenta l’efficacia e riduce il rischio di abituazione, mantenendo alta la soglia di fastidio percepita dal gatto.

Monitoraggio costante

Qualunque strategia venga adottata, è indispensabile monitorare regolarmente i risultati.

Controllare se il gatto continua a visitare l’area, se sono presenti tracce di marcature o segni di scavo, permette di intervenire rapidamente e modificare il piano d’azione. In molti casi, un leggero aggiustamento può fare la differenza tra un fallimento e un successo duraturo.

Consultare un esperto

Nei casi più complessi, specialmente quando il comportamento del gatto diventa insistente o particolarmente problematico, può essere utile rivolgersi a un veterinario comportamentalista.

Questi professionisti possono analizzare il problema in profondità, individuare eventuali motivazioni comportamentali e suggerire soluzioni personalizzate, evitando approcci dannosi o inefficaci.

Conclusione

Le buone pratiche integrate rappresentano la base per una convivenza armoniosa e rispettosa. Un approccio paziente, flessibile e multifattoriale, oltre a essere più etico, risulta quasi sempre il più efficace a lungo termine. Con la giusta combinazione di interventi, è possibile proteggere spazi e piante senza compromettere la salute e la serenità dei gatti.

Procedura step-by-step

Per chi si avvicina per la prima volta al tema dei dissuasori per gatti, può risultare difficile capire da dove cominciare. Seguire una procedura step-by-step aiuta a impostare una strategia efficace e coerente, evitando errori comuni e sprechi di tempo e risorse.

Analisi iniziale del problema

Prima di scegliere qualsiasi dissuasore, è fondamentale comprendere la situazione:

  • Dove entrano i gatti?
  • Quali zone frequentano di più?
  • Che tipo di danni o disturbi provocano?
    Questa osservazione preliminare permette di individuare i punti critici e definire le priorità.

Identificazione dei punti di accesso

Dopo aver osservato le abitudini del gatto, va mappato il percorso d’ingresso. Spesso i gatti utilizzano recinzioni, rami bassi, muretti o passaggi stretti per entrare in un giardino o salire su un balcone. Bloccare questi accessi può già ridurre drasticamente la frequenza delle visite.

Scelta dei dissuasori

Sulla base delle informazioni raccolte, si può selezionare il dissuasore (o la combinazione di più metodi) più adatto:

  • Olfattivo per aree piccole o punti localizzati;
  • Ultrasuoni per aree più ampie e aperte;
  • Meccanico per punti di passaggio specifici o recinzioni;
  • Fai da te per interventi temporanei o di supporto.

Installazione e applicazione

Durante l’installazione è importante seguire scrupolosamente le istruzioni dei produttori, rispettando distanze minime e modalità di fissaggio.
Se si usano spray o granuli, occorre applicarli in modo uniforme e rinnovarli regolarmente, soprattutto in caso di pioggia o vento.

Monitoraggio costante

Una volta messi in funzione i dissuasori, bisogna monitorare regolarmente i risultati:

  • Verificare se i gatti continuano a visitare l’area;
  • Controllare eventuali tracce di marcatura o scavo;
  • Verificare la tenuta e la funzionalità dei dispositivi.

In questa fase è importante mantenere un approccio flessibile: se una strategia non funziona, è utile modificarla o combinarla con altre.

Adattamento della strategia

Il comportamento dei gatti può cambiare nel tempo. Se iniziano a ignorare i dissuasori, si può aumentare la frequenza delle applicazioni, sostituire un metodo con un altro o rinforzare le barriere fisiche.

Revisione periodica

Infine, ogni qualche mese è utile effettuare una revisione generale: verificare lo stato delle barriere, l’efficacia dei repellenti e l’eventuale necessità di sostituzione o manutenzione. Questo passaggio previene il ritorno dei gatti e mantiene alta la protezione delle aree sensibili.

Conclusione della sezione

Seguire un processo ben definito aiuta non solo a ottenere migliori risultati, ma anche a ridurre lo stress e a operare in modo più etico e rispettoso. Ogni passo, se svolto con attenzione e costanza, contribuisce a creare un ambiente meno invitante per i gatti, senza dover ricorrere a misure drastiche o pericolose.

Case study o esempi pratici

Analizzare alcuni casi pratici aiuta a capire come i dissuasori per gatti possano essere utilizzati in contesti reali, mostrando vantaggi, limiti e risultati concreti. Qui presentiamo tre esempi emblematici, raccolti da esperienze dirette di proprietari, giardinieri e condomini.

Caso 1: Il giardino invaso

Contesto:
Un giardiniere di periferia, amante delle aiuole fiorite, lamentava visite notturne di gatti randagi che scavavano nel terreno, danneggiando radici e piante ornamentali.

Intervento:

  • Inizialmente si è provato a usare un repellente olfattivo (spray agli agrumi), con effetto temporaneo.
  • Successivamente è stato installato un dissuasore ad ultrasuoni posizionato in prossimità delle aree più danneggiate.
  • Infine, si sono aggiunte alcune piante sgradite ai felini (ruta e citronella) lungo il perimetro.

Risultato:
Dopo circa tre settimane, la frequenza delle visite è diminuita sensibilmente. Il giardiniere ha notato che il combinare più metodi aveva creato una barriera multilivello, dissuadendo i gatti in modo graduale ma efficace.

Caso 2: Il terrazzo condominiale

Contesto:
In un condominio cittadino, alcuni gatti di quartiere avevano preso l’abitudine di sostare sul terrazzo comune, sporcando con marcature e creando disagi ai residenti.

Intervento:

  • Prima si è provato a installare tappetini meccanici con piccole punte di plastica sulle ringhiere.
  • Si è aggiunto un dissuasore olfattivo in spray sugli accessi.
  • Infine, sono stati posizionati sensori ad ultrasuoni nei punti di ingresso principali.

Risultato:
In pochi giorni si è registrata una drastica riduzione delle intrusioni. Tuttavia, alcuni gatti si erano abituati agli odori, motivo per cui è stato necessario aumentare la rotazione dei prodotti usati. L’intervento ha portato anche a una maggiore collaborazione tra i condomini per mantenere puliti gli spazi e ridurre attrazioni come residui di cibo.

Caso 3: La cuccia esterna del gatto domestico

Contesto:
Una famiglia con un gatto domestico notava visite frequenti di altri felini del quartiere, attratti dalla cuccia e dalle ciotole di cibo lasciate all’esterno.

Intervento:

  • Si è deciso di spostare la cuccia in una zona più protetta e sopraelevata.
  • Si sono introdotte piante di lavanda e rosmarino intorno all’area.
  • Sono state eliminate le ciotole esterne durante la notte per ridurre l’attrattiva.

Risultato:
I gatti esterni hanno gradualmente smesso di frequentare la zona. La combinazione di modifiche ambientali e gestione degli accessi ha ridotto quasi completamente il problema in modo naturale e rispettoso.

Conclusione

Questi esempi dimostrano che non esiste una formula magica valida per tutti. L’efficacia dei dissuasori per gatti dipende sempre da una combinazione di fattori, dall’osservazione attenta e dall’adattamento costante delle strategie. Integrare diversi approcci, con pazienza e rispetto, si conferma la strada più efficace per proteggere gli spazi senza compromettere la sicurezza e il benessere degli animali.

Conclusioni e raccomandazioni finali

Gestire la presenza dei gatti in giardini, terrazzi o altre aree sensibili può rivelarsi una sfida complessa e, a tratti, frustrante. I dissuasori per gatti, se scelti e utilizzati correttamente, rappresentano uno strumento valido per ridurre intrusioni e comportamenti indesiderati, sempre nel rispetto del benessere animale.

Dall’analisi delle varie tipologie di dissuasori — olfattivi, ad ultrasuoni, meccanici o naturali — emerge un messaggio fondamentale: nessun metodo funziona in modo universale e definitivo. La chiave del successo risiede nella capacità di osservare attentamente il comportamento del gatto, adattare le strategie e, se necessario, combinare più metodi per creare una barriera multilivello.

Un approccio integrato, supportato da buone pratiche come la rimozione delle attrazioni e l’offerta di alternative, è spesso la soluzione più efficace e duratura. Il monitoraggio costante e la disponibilità a modificare la strategia nel tempo completano un percorso responsabile ed etico.

È importante ricordare che ogni intervento dovrebbe sempre mettere al centro la sicurezza e la salute del gatto, evitando misure punitive o potenzialmente dannose. Se, nonostante tutti gli sforzi, il problema persiste, rivolgersi a un veterinario comportamentalista può fare la differenza, fornendo un piano personalizzato basato sulle reali motivazioni che spingono il gatto a frequentare determinate aree.

In definitiva, proteggere i propri spazi non deve mai tradursi in un conflitto con la natura felina, ma piuttosto in una convivenza consapevole e rispettosa. Con pazienza, coerenza e un pizzico di creatività, è possibile trovare soluzioni efficaci che salvaguardino le esigenze di tutti: proprietari, piante e, soprattutto, i gatti.

Note etiche

Si ricorda che, qualunque sia la strategia scelta, è sempre opportuno agire con empatia e rispetto verso l’animale, evitando in ogni caso soluzioni violente o dannose.

Leggi anche: Gatti da adottare: dove trovarli, come accoglierli, cosa aspettarsi

Articolo prodotto da GRUPPO DIGI

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