Pet Loss: nuove opportunità professionali

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opportunità per professionisti che vogliano intraprendere una nuova attività in ambito Pet Loss.

Il contesto: un mercato in rapida trasformazione

L’articolo evidenzia come il mondo della cura e della perdita degli animali d’affezione (cosiddetto “pet loss”) stia assumendo sempre maggiore importanza in Italia. Secondo i dati citati:

Vivono in Italia circa 65 milioni di animali domestici, e oltre 23 milioni di italiani convivono con almeno un animale d’affezione.

Il mercato italiano della “pet economy” è valutato in oltre 7 miliardi di euro, con una crescita importante nei servizi di cura (+32% negli ultimi anni) e nei servizi veterinari (+39,4%).

Il segmento dei servizi funebri per animali vale stimativamente oltre 200 milioni di euro, con una crescita annua indicata attorno al +10%.

Si rileva un cambiamento culturale: l’animale d’affezione viene sempre più considerato “parte della famiglia” (97% dei proprietari) e il lutto per la sua perdita viene percepito come evento emotivo significativo (85%).

Questo quadro mostra che non si tratta semplicemente di un nuovo “nicho” marginale, ma di un’evoluzione del rapporto tra esseri umani e animali che genera nuove esigenze, nuovi servizi e quindi nuovi spazi professionali.

Le principali tendenze che creano nuove opportunità

Dall’articolo emergono alcune tendenze specifiche che possono essere sfruttate da professionisti — vediamole e ragioniamo su che cosa implicano.

1. Crescita della domanda di servizi commemorativi

Secondo l’autrice:

Le cremazioni individuali con restituzione delle ceneri, le urne personalizzate, gli oggetti simbolici (gioielli, impronte, quadri) e le cerimonie di commiato sono in aumento.

Il costo medio di una cremazione individuale è indicato tra 300 € e 600 €, le urne da 50 € a 200 €, oggetti simbolici da 30 € a 150 €.

Opportunità per professionisti:

Creare o specializzarsi in servizi funebri per animali: dalla cremazione/dispersione, alla restituzione delle ceneri, fino alla progettazione e vendita di urne personalizzate o oggetti commemorativi.

Offrire pacchetti “cerimonia di commiato” per animali — magari in collaborazione con strutture veterinarie, rifugi o agenzie funebri.

Sviluppare linee di prodotti simbolici (urnette, ciondoli, quadri, foto-ricordo) rivolte ai proprietari che cercano un modo dignitoso e significativo per salutare l’animale.

Fornire consulenza e supporto al proprietario nella scelta del percorso commemorativo (logistica, emozioni, costi, personalizzazione).

2. Digitalizzazione del ricordo

L’articolo segnala che tra i servizi emergenti ci sono:

Memorial online, album fotografici digitali, pagine commemorative.

App per ricordare l’animale e condividere pensieri, video di addio, cerimonie virtuali.

Opportunità per professionisti:

Sviluppare servizi digitali dedicati al ricordo degli animali: creazione di piattaforme web o app, gestione di album commemorativi digitali, video-rituali online.

Offrire pacchetti “memorial digitale” integrati con i servizi fisici (cremazione/urna + sito web privato + video-ricordo).

Collaborare con fotografi, videomaker, web designer per offrire un servizio completo “fine-vita animale” che includa dimensione digitale e reale.

Marketing e comunicazione digitale specializzati: aiutare strutture veterinarie o funebri animali a costruire la loro presenza online nei servizi pet loss.

3. Servizi olistici e trasformativi

Uno degli aspetti che l’articolo valorizza è l’approccio «oltre il lutto», cioè servizi che aiutano il proprietario a elaborare, trasformare, trovare senso nella perdita. Alcuni esempi riportati:

Ritiri spirituali, meditazione, Reiki, scrittura terapeutica.

Collaborazioni tra veterinari, counselor e operatori energetici.

Laboratori espressivi per trasformare il ricordo in arte o processo di crescita.

Opportunità per professionisti:

Counselor del lutto animale: specializzarsi nell’accompagnamento emotivo dopo la perdita dell’animale d’affezione.

Offrire percorsi olistici-spirituali specifici per chi ha perso un animale: meditazione, rituali, laboratori creativi.

Creare pacchetti integrati (ad esempio: cerimonia di commiato + percorso emotivo + rituale finale) per offrire un servizio “chiavi in mano”.

Formare operatori: diventare formatore per chi vuole entrare nel settore pet loss (esattamente come propone l’articolo di Venturini).

4. Cambiamento culturale e nuove tutele

L’articolo sottolinea che il lutto per un animale d’affezione è sempre più riconosciuto e che le normative e la sensibilità stanno cambiando. Ad esempio:

Il 97% dei proprietari considera l’animale parte della famiglia.

Il 65% si sente «non compreso» nel proprio dolore.

C’è riferimento a una legge (la “Legge 82/2025” citata nell’articolo) che riconosce gli animali come esseri senzienti, titolari di diritti, e introduce nuove tutele nel fine vita.

Opportunità per professionisti:

Offrire servizi che rispondano alla nuova normativa: ad esempio supporto amministrativo, consulenza legale specializzata sul “fine vita animale”, gestione delle pratiche funebri per animali in conformità con la legge.

Educare i proprietari e gli operatori vet-funebri sulle nuove tutele, su come organizzare una

cerimonia rispettosa e in regola.

Sviluppare partnership strategiche con studi veterinari, associazioni animaliste, agenzie funebri per animali, per creare una catena di servizi completa e allineata alle esigenze normative e culturali.

Posizionarsi come “specialista del pet loss” in ambiti dove prima c’erano solo servizi generici (animali + veterinario) e ora c’è richiesta di specializzazione emotiva, simbolica, normativa.

Quali figure professionali emergono e come posizionarsi

Alla luce delle tendenze, e per chi sta valutando di intraprendere un nuovo lavoro nel settore, ecco una panoramica delle figure più promettenti e come posizionarsi in ciascuna.

Figura 1: Consulente/organizzatore funerale per animali

Descrizione: professionista o micro-impresa che offre servizi funebri dedicati agli animali (cremazione, restituzione ceneri, urne, oggetti commemorativi, cerimonie).
Come posizionarsi:

Apertura di partita IVA, creazione di un’offerta chiara: pacchetti base, pacchetti premium personalizzati.

Collaborazione con veterinari, cliniche veterinarie, canili/gattili, agenzie funebri animali.

Creazione di urne e oggetti personalizzati (può essere anche in outsourcing).

Marketing focalizzato su “saluto dignitoso pet”, “addio consapevole all’animale d’affezione”, comunicazione emotiva-rispettosa.
Punti di forza da evidenziare: sensibilità al lutto, cura nei dettagli, rispetto per il legame animale-famiglia.
Sfide: regolamentazioni locali e nazionali, logistica della cremazione/urna, prezzo percepito.

Figura 2: Operatore digitale del memorial & ricordo animale

Descrizione: professionista che lavora con strumenti digitali (piattaforme, app, siti web, video) per offrire servizi di memorializzazione degli animali d’affezione.
Come posizionarsi:

Creare una piattaforma/servizio online che consenta la creazione di pagine memoriali, album fotografici, video-ricordo, app per proprietari.

Offrire servizi integrati con i funebri fisici (es. al momento della cremazione, viene inviato il link al memorial online).

Marketing indirizzato a proprietari che “vogliono ricordare per sempre”, oppure che non possono partecipare a cerimonie fisiche (mobilità, distanza).
Punti di forza: scalabilità relativamente semplice, costi digitali contenuti, potenziale per abbonamenti (es. pagine premium, aggiornamenti, community).
Sfide: educare il mercato, differenziazione (ci possono essere concorrenti generici “memorial animali”), necessità di UX e affidabilità del servizio.

Figura 3: Counselor/coach del lutto animale e operatore olistico

Descrizione: professionista che si dedica all’accompagnamento emotivo, psicologico-spirituale del proprietario che ha perso un animale d’affezione, e che vuole un percorso di elaborazione del lutto.
Come posizionarsi:

Formazione specifica in lutto animale, psicologia del legame uomo-animale, tecniche di coaching,

mindfulness olistica.

Pacchetti di supporto individuale, gruppi, workshop, ritiri.

Creazione di sinergie con veterinari, associazioni animaliste, funebri animali che possano segnalare clienti che hanno bisogno anche di supporto emotivo.
Punti di forza: rispondere ad un bisogno crescente di riconoscimento del lutto animale, differenziazione rispetto al solo servizio funebre.
Sfide: normativa della professione (non terapia se non in possesso di abilitazioni), sensibilizzazione del mercato, pricing (quanto far pagare un percorso?).

Figura 4: Formatore e consulente per operatori del pet loss

Descrizione: professionista che forma altri operatori (vedi le tre figure sopra) o che consulenza micro-imprese sull’avvio e la gestione di attività pet loss (business coaching, marketing, strategia).
Come posizionarsi:

Programma di formazione per “avviare attività pet loss”, come suggerito dall’articolo di Venturini stessa.

Offrire consulenza su modello di business, marketing digitale, nicchia, brand positioning, normativa, partnership strategiche.

Creare una community di professionisti del pet loss (eventi, network, webinar) e offrire membership o servizi ricorrenti.
Punti di forza: possibilità di scalare, margini più elevati, leadership nel settore emergente.
Sfide: richiede esperienza già acquisita, credibilità, investimenti in visibilità e contenuti formativi.

Come muoversi oggi: strategia e passi concreti

Ecco una checklist strategica per chi desidera entrare nel settore del pet loss, con particolare attenzione ai professionisti che vogliono avviare una nuova attività.

1. Analisi del mercato locale e scelta della nicchia

Valutare geograficamente la domanda: ci sono cliniche veterinarie, agenzie funebri, strutture per animali nella tua zona che non offrono un servizio pet loss dedicato?

Scegliere una nicchia specifica: ad esempio solo cremazioni con urne di design; oppure solo memorial digitali; oppure solo coaching del lutto animale per proprietari.

Verificare la presenza di competitor: cosa offrono già? Quali lacune ci sono?

Utilizzare i dati citati nell’articolo come supporto: il mercato cresce, il proprietario percepisce l’animale come “parte della famiglia”, c’è bisogno di servizi personalizzati.

2. Definizione dell’offerta e del modello di business

Sviluppare pacchetti chiari e scalabili: ad esempio “Cerimonia base”, “Cerimonia premium + urna personalizzata”, “Percorso coaching 4 incontri”, “Pacchetto digital memorial + video”.

Valutare costi, margini, fornitori (urna, oggetti commemorativi, piattaforme digitali, spazio cerimoniale) e definire prezzo e prezzo percepito.

Definire modalità di acquisizione clienti: partnership con veterinari, cliniche, associazioni animaliste; presenza online (sito, social); marketing emozionale (raccontare storie, testimonianze).

Valutare aspetti normativi e logistici: autorizzazioni per funebri animali, trasporto, incenerimento,

gestione ceneri, privacy per dati digitali, aspetti fiscali. L’articolo cita che la legge 82/2025 ha introdotto nuove tutele per gli animali.

3. Branding, comunicazione e posizionamento

Posizionarsi come “professionista empatico”, che comprende il rapporto profondo uomo-animale, e offre un servizio rispettoso, personalizzato e dignitoso. I dati dell’articolo indicano che il 65% dei proprietari si sente “non compreso” nel proprio dolore.

Creare un sito internet chiaro, con testimonianze, spiegazione del servizio, prezzi, modalità, immagine professionale.

Utilizzare i social media per raccontare storie, approfondire il tema del lutto animale, offrire contenuti di valore (blog, video, podcast) per sensibilizzare il pubblico e farsi conoscere come esperto.

Sfruttare collaborazioni: veterinarie, pet shop, associazioni, per campagne congiunte o referral.

Curare la comunicazione anche in ottica SEO: parole chiave come “funerale per animali”, “lutto animale”, “cremazione cane/gatto”, “memorial digitale animali”, per intercettare proprietari alla ricerca.

4. Formazione e qualità del servizio

È fondamentale acquisire competenze specifiche: ad esempio tecniche di accompagnamento emotivo, conoscenza normativa e sanitaria, funzioni digitali, progettazione di urne e oggetti commemorativi.

Curare la qualità del servizio: tempi, sensibilità, personalizzazione. Offrire qualcosa che vada oltre “un semplice servizio funebre” e che risponda anche al bisogno emotivo. L’articolo parla infatti della trasformazione del lutto in consapevolezza.

Misurare la soddisfazione dei clienti, chiedere feedback, generare testimonianze che diventino asset di marketing.

Aggiornarsi costantemente sulle tendenze (es. digital memorial, app, ritiri olistici) e sulle normative (leggi regionali, permessi, detrazioni fiscali per spese veterinarie e funebri animali).

5. Scalabilità e differenziazione

Pensare sin da subito a come rendere l’attività scalabile: ad esempio offrendo servizi digitali (memorial, app) che abbiano costi marginali contenuti e possano essere venduti a livello nazionale.

Differenziarsi dalla concorrenza: magari concentrandosi su animali specifici (cani di piccola taglia, gatti, animali esotici), oppure su cerimonie di alto livello (location natura, ritiri olistici).

Integrare il servizio con altri segmenti: ad esempio offrire consulenza pre-fine-vita (preparazione del proprietario e dell’animale al saluto) oppure pacchetti post-lutto (coaching, comunità di supporto).

Valutare partnership strategiche (come spazi, location, operatori olistici) per offrire esperienze premium: l’articolo menziona ritiri in natura, bagni di foresta, cerimonie energetiche.

Alcune “sfide” da riconoscere – e come affrontarle

Non va nascosto che ogni nuova attività incontra ostacoli: ecco quelli principali rilevati dal settore e alcuni suggerimenti.

Sfida 1: sensibilizzazione e percezione del valore

Molti proprietari non considerano immediatamente la necessità di un servizio pet loss specializzato, o potrebbero vederlo come “optional” o “lusso”.
Suggerimenti:

Educare il mercato: attraverso contenuti (blog, video) che spieghino perché vale investire in un commiato dignitoso, in un memorial, in un percorso emotivo.

Offrire pacchetti “entry level” accessibili per permettere al cliente di avvicinarsi, e pacchetti premium per chi cerca personalizzazione.

Mostrare testimonianze e benefici (emotivi, simbolici) più che solo il prodotto fisico.

Sfida 2: normative, logistico-sanitarie e contrattuali

Gestire funerali per animali, cremazioni, restituzione ceneri, memorial online implica adempimenti, licenze, trasporti, privacy.
Suggerimenti:

Verificare le normative locali e nazionali: lavorare in stretto contatto con veterinari, enti regolatori, agenzie che già svolgono funebri animali.

Creare contratti chiari, accordi con fornitori (urne, oggetti), definire responsabilità e tempi.

Inserire clausole per servizi digitali (privacy, archiviazione, backup) se si offre memorial online.

Sfida 3: dimensione emotiva e qualità del servizio

Il servizio pet loss non è solo “merce”: ha una forte componente emotiva, richiede delicatezza, empatia, qualità. Un servizio scadente può creare rabbia o delusione.
Suggerimenti:

Formarsi su come gestire il cliente in lutto: comunicazione, accoglienza, follow-up.

Mettere in atto processi che attenuino gli errori: consegna urne/oggetti, ordine, spazio di cerimonia, registrazione video.

Offrire un “dopo” rispetto al momento della cerimonia: magari una mail di follow-up, un servizio di memorial digitale attivo, un gruppo di supporto online.

Quali segmenti di mercato perseguire e perché

Vediamo quali segmenti appaiono particolarmente interessanti, e per quali professionisti.

Segmento A: Famiglie proprietarie di animali “di fascia alta”

Proprietari che considerano l’animale come membro della famiglia e desiderano servizi personalizzati.

Sono disposti a spendere per urne artistiche, oggetti simbolici, cerimonie in location belle, memorial digitali di qualità.
Per chi: consulenti funebri premium, operatori olistici, designer di urne, videomaker/narratori digitali.

Un esempio centrato su SAN DONATO MILANESE è l’IMPRESA FUNEBRE GALAZZI una agenzia funebre che ha aperto recentemente la divisione GALAZZI PET per cremazione e urne per un servizio sempre più su misura per le famiglie ormai miste (proprietario e pet)

Segmento B: Animali e proprietari con esigenze digitali / remote

Proprietari che per motivi geografici o personali non possono partecipare fisicamente, oppure che cercano soluzioni digitali (memorial online, app, video-addio).
Per chi: sviluppatori digitali/agenzie web, operatori memorial online, startup tech.

Segmento C: Formazione e supporto emotivo

Persone che hanno perso un animale e cercano supporto. Oppure professionisti (veterinari, volontari, funebri animali) che vogliono essere formati sul pet loss.
Per chi: coach del lutto animale, formatore, consulente business per operatori pet loss.

Segmento D: Mercato “laterale” e complementare

Produttori di urne, oggetti commemorativi; produttori di app; fornitori di location per cerimonie; collaboratori olistici (reti di operatori).
Per chi: produttori artigianali, designer, partner esterni, reti collaborative.

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Previsioni e orientamenti futuri

L’articolo suggerisce che questo settore non sia solo una moda passeggera, ma riflette un cambiamento profondo nei valori e nei comportamenti degli italiani. Di conseguenza, ecco alcuni orientamenti futuri che un professionista dovrebbe tenere d’occhio:

La domanda crescerà, anche perché la popolazione di animali domestici è ampia e la sensibilità verso il lutto animale cresce.

Le tecnologie digitali (memorial online, app, video-recipe) si integreranno sempre più con i servizi fisici.

La personalizzazione totale del servizio (urna su misura, cerimonie tematiche, rituali olistici) sarà un fattore distintivo.

Le sinergie tra veterinarie, funebri animali, coach emotivi, designer, tech, saranno sempre più richieste.

Norme e tutele maggiori per gli animali d’affezione stimoleranno nuovi servizi (assicurazioni, pacchetti “fine vita” integrati, consulenza legale). L’articolo cita la legge 82/2025 come segno di questo cambiamento.

Perché intraprendere oggi nel pet loss

In sintesi, per un professionista che sta valutando un nuovo lavoro o una nuova nicchia, il settore del pet loss offre:

Domanda reale e crescente: numeri importanti, crescita del bisogno di servizi specializzati.

Valore percepito elevato: il legame tra proprietario e animale è profondo, e le persone sono disposte a investire per un commiato dignitoso e un ricordo significativo.

Spazio per la differenziazione: essendo un settore ancora emergente, chi entra con professionalità, empatia e originalità può costruirsi un posizionamento forte.

Molteplici modalità di business: fisico (funerali, urne), digitale (memorial online, app), emotivo/olistico (coaching, cerimonie), formativo (consulenza, training).

Sinergie e collaborazioni: possibilità di collaborare con veterinari, agenzie funebri, designer, tech, che ampliano le opportunità di business e visibilità.

Tuttavia — come abbiamo visto — serve consapevolezza, formazione, attenzione alla qualità del servizio, e

una comunicazione efficace per raggiungere il pubblico giusto.
Per chi è disposto ad investire tempo e risorse nella costruzione di un’offerta specializzata e rispettosa, il pet loss può essere non solo un nuovo lavoro, ma una missione professionale con valore sociale e umano.

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